• ITINERARIO DELLA CROCE
Per raggiungere la parte più antica di Rotonda, quella che conduce alla Croce, bisogna partire dalla centralissima piazza Vittorio Emanuele, cuore pulsante della cittadina. Salendo da Via Principe Umberto, diverse sono le alternative per raggiungere la "rocca". Come un'intricata matassa, le viuzze si aggrovigliano in un affascinante gioco di scorci suggestivi, resi unici dalla presenza di pregevoli opere in pietra, che ha dato vita anche alle ripide scalinate che s'inerpicano verso il punto più alto del paese, fino a raggiungere i ruderi di un antico castello e poco prima la suggestiva terrazza della Piazzetta del Rosario, che prende il nome dalla chiesa più antica di Rotonda dedicata alla Vergine, punto panoramico per godere di una veduta incantevole della Valle del Mercure. Di qui si può procedere speditamente lungo un sentiero di recente riqualificato che conduce al punto più alto del paese (635 metri) contraddistinto da una croce in ferro donata dai Padri Redentoristi alla comunità rotondese negli anni cinquanta. Dopo il ripristino dei vari muretti, delle varie parti di pavimentazione e dopo aver ricreato l'illuminazione dell'intera area, sono state installate altre staccionate in legno ed altre ringhiere protettive in ferro per la sicurezza dei percorsi. È stata completata anche l'installazione dei fari che illuminano l'antico rudere della Torre che sovrasta il Centro Storico, ed è stato installato il cannocchiale per offrire una nuova esperienza visiva dell'intera Valle del Mercure.
• ITINERARIO DEL PARATURO
Il sentiero che conduce al Fosso Paraturo rappresenta un suggestivo itinerario che in pochi minuti conduce il visitatore dal contesto urbano a quello naturalistico in un'area incontaminata che sembra quasi aprire le porte di un "altro mondo". Un luogo che può offrire ai suoi visitatori l'esperienza di immergersi in una realtà parallela. Sentieri, ruscelli, cascate e vegetazione incontaminata caratterizzano il Sentiero Fosso Paraturo, rendendolo un posto unico nel suo genere, con un'area pic-nic dove poter trascorrere del tempo, spensierati, immersi nella natura. L'itinerario parte all'imbocco di Via Don Saverio Laurita, una piccola arteria situata di fronte la casa comunale, nei pressi di Largo Borsellino dove è allocato il fusto della "Pitu" conduce al torrente dove, tra l'altro, è possibile ammirare anche la suggestiva cascata del Diavolo. Piantato ogni anno il 13 giugno e, seguendo la discesa, in pochi minuti conduce al torrente dove, tra l'altro, è possibile ammirare anche la suggestiva cascata della “Furcedda” anche detta turisticamente del “Diavolo”.
• EcoMuseo Sandro Berardone
Indirizzo: Strada Provinciale 28 Calabra n.12, ar - Rotonda (PZ)
Dalla storia del Parco, alla flora e alla fauna, alla cultura e alle tradizioni, Il percorso espositivo coinvolge i visitatori in un'affascinante viaggio alla scoperta dell'Area protetta grazie a supporti espositivi e tecnologie innovative.
• Museo Naturalistico e Paleontologico
Indirizzo: Via Roma, 85048 - Rotonda (PZ)
All'interno del Museo naturalistico e paleontologico di Rotonda sono esposti i resti di un esemplare di Elephas antiqus italicus, risalenti al Pleistocene medio superiore (400.000 - 700.000 anni fa).
Tra i reperti fossili, anche la mandibola, pressoché completa, di Hippopotamus antiquus rinvenuta nell'identico sito dell'Elephas e, verosimilmente, vissuto in epoche ancora più remote (Pleistocene medio-inferiore) oltre alle tante altre testimonianze fossili di tipo animale e vegetale, e minerali che testimoniano la storia della zona.
Nasce il primo Conservatorio di etnobotanica d'Italia, si presenta come un vero e proprio centro di ricerca e documentazione per lo studio della botanica applicata ed etnobotanica, e ospita tra l'altro un erbario della flora lucana e mediterranea, una xiloteca, una gemmoteca, una collezione botanica, una biblioteca tematica, l'Hortus Basiliano, con varietà officinali e fitoalimurgiche lucane.
Luogo didattico teorico-pratico esperienziale, il Conservatorio si propone come abbecedario floristico delle specie utili alimentari, aromatiche, artigianali, curative e cosmetiche, per ricercare, studiare e ricostruire, la conoscenza sedimentata nei secoli del ruolo dei vegetali per la vita sana.
Si arricchisce di opere pittoriche il centro storico che rievocano e rilanciano la metafora della vita, che tra mille difficoltà deve tenerci sempre uniti con la forza dell'amore. Tre artiste locali Sara Palermo, Pinella Calvosa e Germana Armentano (riunite insieme nell'associazione Artemisia) hanno caratterizzato Piazza Sant'Antonio e le stradine nei dintorni con opere di murales che raffigurano alcune tipicità di Laino Borgo e scorci di vita del paese.
Con il suo ponte tibetano più lungo del mondo. Un'attrazione turistica emozionante, un'esperienza assolutamente autentica, da percorrere a passo lento, per vivere a fondo il proprio stato d'animo estremo. Semplicemente maestoso, da effetto “WOW” con i suoi 586 metri di lunghezza e 80 metri di altezza dal suolo è un attrattore adatto a tutti: coppie, famiglie con bambini e tutte le persone che amano le attività e gli sport outdoor che danno adrenalina.
Un'opera ingegneristica fantastica con un sistema di controllo degli accessi automatizzato che merita di essere visitata, conquistata e su cui è d'obbligo farsi un selfie memorabile, da condividere con amici e parenti! Italia delle meraviglie e dei record.
A pochi passi dal centro storico di Viggianello, nei pressi dell'anfiteatro comunale, vi è un sentiero che sale verso la Serra Mauro (1550 m slm), utilizzato un tempo dai pastori per la transumanza e che, attraverso un bosco misto con prevalenza di leccio, ricco di vegetazione, conduce alle capannine di avvistamento, da dove è possibile osservare i cervi che dal 2002 sono stati reintrodotti grazie ad un progetto della Regione Basilicata coordinato dall'Università di Siena. La reintroduzione è iniziata con il rilascio di sei cervi nel recinto al Bosco Magnano prelevati dalla Foresta dell'Acquerino della Toscana ed è continuata negli anni successivi, sino ad oggi, con altri 60 esemplari, rilasciati sia in ambiente naturale (Viggianello, San Costantino albanese, Terranova di Pollino) sia in ambiente agricolo.
Dal centro storico si parte anche in direzione delle sorgenti del fiume Mercure, che nasce a Viggianello: ad esso è legata l'intera storia del paese così come le sue leggende. Nei primi anni del 900 fu annesso alla sorgente un bacino artificiale, per poi essere ampliato durante l'era di Mussolini. Seguendo la strada provinciale, in direzione Rotonda, si percorrono circa 2 km in mezzo a una grande varietà di piante e fiori. Ovviamente la primavera è il momento migliore per apprezzare le fioriture: pervinca, borragine, giaggiolo, ma anche maggiociondolo, biancospino ecc. Un vialetto in discesa conduce verso la sorgente.
• Grotta del Romito
Indirizzo: Via Grotta del Romito, 87020 - Bivio Avena O Vuccale (CS)
La grotta del Romito è un sito risalente al Paleolitico superiore contenente una delle più antiche testimonianze dell'arte preistorica in Italia, e una delle più importanti a livello europeo.
• Cultura Arbresch chiese & musei
Civita sorge in una piccola valle alle falde della catena del Pollino in prossimità delle Gole Basse del torrente Raganello: bellissimo il contesto ambientale e notevole la promozione della storia, degli usi e dei costumi della minoranza linguistica Arbëreshë. Alle porte del Pollino anche Morano Calabro, dove si visitano i ruderi del castello, il Museo Naturalistico “Il Nibbio” e il Museo di Storia dell'Agricoltura e della Pastorizia; e Oriolo, sorta di “cittadella inespugnabile” con un imponente castello.
• Parco della Lavanda (primavera-estate)
Indirizzo: Contrada Barbalonga, 87016 Morano Calabro CS
Il Parco della Lavanda è una fattoria didattica incentrata sulla lavanda nativa del Parco Nazionale del Pollino, la Loricanda.
Il programma della visita al Parco della Lavanda prevede:
* Distillazione a corrente di vapore per oli essenziali
* Processo essiccazione per lo sgranato
* Saponificazione per saponette
* Produzione di candele
* Visita ai campi in fiore Possibilità di acquisto diretto dei prodotti. Durata visita
• Santuario della Madonna del Pollino
Appollaiato come un nido d'aquila a 1527 metri di altitudine, in posizione panoramica su tutta la valle del Frido, non lontano dalle sorgenti del fiume, sorge il santuario della Madonna del Pollino, una delle mete più amate di pellegrinaggio per lucani e calabresi. Sorge sul luogo dove la tradizione tramanda che la Madonna sarebbe apparsa a un pastore, intento a condurre le sue greggi sul Pollino. Anche se in genere si fa risalire la sua costruzione al principio del 1700, tuttavia l'Archivio parrocchiale di San Severino Lucano non conserva alcun documento sul santuario. Oggi il complesso, da cui si gode di una vista straordinaria sulla Serra del Prete, la Serra di Viggianello, il colle dell'Impiso e quello del Grattacielo, comprende la chiesa e la Casa del Pellegrino.
A pochi metri dal santuario, in posizione panoramica sulla timpa, una grande scultura in bronzo alta 2,20 metri, realizzata nel 2009 dall'artista olandese Daphné Du Barry, raffigura una Madonna che protende Gesù Bambino verso la valle e i monti del Pollino, mentre più recentemente verso l'estremità della rupe e in direzione di Mezzana è stata posta una bianca statua di Gesù Cristo a braccia aperte.
Le due stazioni del Volo:
Legati con tutta sicurezza da un'apposita imbracatura e agganciati ad un cavo d'acciaio il visitatore potrà provare per quale minuto l'ebrezza del volo e si lascerà scivolare in una fantastica avventura, unica in Italia ma anche nel Mondo per la bellezza del paesaggio e per l'altezza massima di sorvolo.
L'ebrezza del volo si potrà provare su due linee differenti il cui dislivello è rispettivamente di 118 e 130 mt.
La prima, detta di San Martino che parte da Pietrapertosa (quota di partenza 1020 mt) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 mt raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h.
La linea peschiere, invece, permetterà di lanciarsi da Castelmezzano (quota di partenza 1019 mt) e arrivare a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 mt) toccando i 120 Km/h su una distanza di 1452 metri!
Si trova un Museo della civiltà contadina, realizzato dal professor Tommaso Dattoli all'ingresso del paese con circa 1500 antichi utensili e manufatti contadini. Nella frazione di Mezzana ci sono invece un Museo della civiltà artigiana (dove sono riprodotti l'angolo del calzolaio, del sarto, del falegname e del contadino) e il Museo-laboratorio della fauna minore del Pollino, che ha belle collezioni di artropodi e soprattutto di farfalle diurne del Parco. Va citato anche il Mulino Iannarelli, ricavato da una struttura del 1745, un tempo proprietà del principe Sanseverino di Bisignano e poi comprata nell'800 dal capitano della guardia mobile Gennaro Iannarelli, l'edificio fu ampliato aggiungendovi una segheria idraulica e una gualchiera, un macchinario di epoca preindustriale, usato per lo più nella manifattura laniera, ma anche nell'industria della carta. Oggi, ben ristrutturato, il Mulino Iannarelli ospita un ristorante tipico e una struttura ricettiva.
Al Belvedere di Timpa della Guardia (a circa 1125 metri), si trova un'imponente giostra panoramica ritenuta tra le più lente e creative del mondo, la "RB Ride", l'opera di arte contemporanea di Carsten Höller, rientrante nel circuito di artepollino.
• La giostra, costituita da dodici seggiolini
Navicelle ha una portata di massimo ventiquattro persone alla volta e farsi un giro qui sopra può durare anche un quarto d'ora, proprio per permettere ai partecipanti di guardarsi intorno e ammirare lo sconfinato paesaggio naturale circostante.