Questo progetto nasce da un giovane lucano, Carlo Marsico, guida ambientale escursionistica, guida Federazione Italiana Rafting e guida Accademia Nazionale Mountain Bike che ha investito risorse ed energie rivolte alla valorizzazione della sua terra.
Scoprirete luoghi suggestivi e vivrete indimenticabili avventure, a stretto contatto con la natura.
Le attività outdoor si svolgono nel cuore del Parco Nazionale del Pollino che fa parte della rete europea e globale dei geoparchi (UNESCO Global Geopark), con una biodiversità tra flora e fauna davvero incredibile.
Wilderness si impegna in vari ambiti, da un lato una proposta turistica ben ramificata nell'anima del Pollino occidentale dall'altra l'impegno costante nel sociale con progetti d'inclusività, volontariato e tutela del territorio.
"Lo spreco della vita si trova nell'amore che non si è saputo dare... nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità."
OSCAR WILDE
L'anno scorso 2023, ho percorso poco meno di 38 km di 40 della @official_sila3vette, mi ero preparato per soli 2 mesi, reduce da un intervento alle gambe.
Fu una vittoria che custodisco nel cuore, il traguardo personale che attraversai durante quella lunga notte, dopo 16 ore di marcia sulla neve, ha avuto un valore inestimabile.
Date sempre il massimo le medaglie sono un di più.
Sfidare solo e sempre voi stessi senza raccontarvi bugie!!
Sono grato alla vita per questa opportunità.
Questa attività che svolgo con i ragazzi delle scuole di qualsiasi ordine e grado è ciò che mi da più soddisfazione e che allo stesso tempo mi toglie il sonno la notte.
Mi ritrovo spesso di notte sveglio, non per ansia da prestazione, ma sveglio alla ricerca di ogni minima parola ogni piccolo racconto o citazione che possa essere il più coinvolgente e stimolante.
La discussione che creo con i ragazzi tocca diversi temi, si parla della biodiversità del Parco Nazionale del Pollino per poi passare a descrivere le svariate attività outdoor che si possono vivere all'interno dello stesso chiarendo il benessere psicofisico che ne deriva.
Si fanno riflessioni sull'importanza dell'alimentazione e la salvaguardia del paese, il tempo scorre così veloce che è sempre lui che blocca la curiosità che deriva dai ragazzi.
L'attività finisce con una domanda che mi riempie il cuore... quando torni a trovarci?
Giorno 13 ottobre 2024 l'associazione Wilderness A.S.D. e I Falchi del Pollino A.S.D. grazie all'autorizzazione dell'Ente Parco del Pollino per avere accesso con i mezzi motorizzati al del Belvedere del Malvento, sentiero iconico nel cuore della natura incontaminata, è stata una domenica mattina dedicata all'inclusione.
Le persone con disabilità motorie hanno potuto godere del sentiero, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, gli altri partecipanti si sono uniti al corteo con una passeggiata.
Nel piano di Ruggio, prima della partenza, sono state proposte da professionisti della salute: dott.ssa Rosalba Rimola, dott.ssa Isabella La Banca, dott.ssa Lidia De Franco, ai partecipanti varie attività che oltre a stimolare le funzioni cognitive sollecitavano la loro creatività, alla fine della mattina un bel “rupp diuno” per concludere dove hanno contribuito supermercato Pick Up - supermercato Crai - macelleria Sola - panificio Raimondo – Pollino Divino.
La felicità la troverete nei piccoli gesti quotidiani, nei silenzi ascoltati, nei vuoti riempiti, nei sorrisi regalati e nell'amore vissuto.
Quando la speranza è affamata, alimenta ogni cosa.
La speranza è un prestito fatto alla felicità. Non c'è medicina come la speranza, nessun incentivo così grande, e nessun tonico così potente come l'attesa di qualcosa che accada domani.
Buona vita ragazzi, ci vediamo presto!
Tutti i diritti umani e le libertà sono fondamentali!
Dunque è fondamentale che il contesto si adatti ai bisogni specifici delle persone a prescindere dalle loro diversità funzionali, per far si che possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale.
• Dott.ssa psicoterapeuta Rosalba Rimola
• Dott.ssa nutrizionista Mirjana Paladino
• Dott.ssa chinesiologa Vanessa Cerbino
• Dott.ssa psicologa Anna Fondacaro
• Dott.ssa pedagogista Isabella Labanca
• Dott.ssa psicologa Marinella Santi
Attività volte alla sensibilizzazione del benessere psicofisico.
I percorsi sono pensati dunque per essere poco stancanti, ma allo stesso tempo stimolanti ed interattivi. Per venire incontro al target di persone che si intende raggiungere con questo progetto, si lascia molto spazio anche alla personalizzazione della partecipazione alle attività proposte, proprio per dare a tutti la possibilità di stare bene insieme in questo momento di gioia e benessere.
Sono invitati dunque a partecipare famiglie con bambini anche piccoli, bambini e ragazzi con e senza disabilità, difficoltà, fragilità.
I percorsi sono estremamente facili ma permettono di vedere due ambienti iconici del Parco Nazionale del Pollino. I laboratori organizzati per trascorrere il pomeriggio saranno occasione di apprendimento e divertimento. La possibilità di pernottamento fuori casa darà ai piccoli partecipanti occasione di acquisire autonomie importantissime.
Le famiglie che lo desiderano potranno portare il proprio operatore oppure accompagnare loro stesse il proprio figlio.
• Cascate di Riva
• Cadini del Brenton / Foresta Cajana
• Tre cime di Lavareto
• Piramidi di terra / Lago Anderselva
• Canyon di Fondo Rio Sass
• Santuario S. Romedio / Lago Smeraldo
• Prada sentiero CAI 345 - Lago Molveno
Noi amiamo il nostro lavoro e ci prendiamo cura del nostro territorio.
Con enorme soddisfazione e un po' di fatica, continuiamo ogni anno a ripulire il meraviglioso territorio, perché la NATURA non va sfruttata ma protetta e salvaguardata.
Ho vissuto un'avventura unica nel suo genere al Flying Hanuman, dove planando tra le cime degli alberi ho ammirato la bellezza di Phuket da una prospettiva a volo d'uccello.
Ho affrontato 48 emozionanti zipline, percorso 12 ponti celesti, sfrecciato lungo la teleferica di 400 metri e per finire mi sono calato per 40 metri.
Il Flying Hanuman, che prende il nome dalle raffigurazioni scimmiesche del dio indù, offre un'eco-avventura diversa da tutte le altre a Phuket.
Il sito di 80.000 metri quadrati rimane per lo più incontaminato per preservare l'equilibrio naturale dell'ambiente.
Il 3 aprile del 2024 poco dopo delle 16.00 ho varcato le porte On My Way, la casa famiglia di Viva la Vida.
Alla fine del 2022 Nicola Regina un mio coetano che ricordo nell'età adolescenziale, ha realizzato un il suo sogno: aprire una casa famiglia a Kamong Cham, che ospita 12 tra bambini e adolescenti, che qui vivono e vengono seguiti nel loro percorso di studi e lavorativo.
I più grandi già collaborano con l'associazione sotto contratto, e i piccoli crescono in un ambiente stimolante e sano.
On My Way è anche casa dei volontari, che ogni giorno affiancano lo staff cambogiano nelle attività quotidiane, a casa e nelle scuole, e tengono lezioni di inglese private ai ragazzi della famiglia.
Entrare in questa realtà è una sfida delicata e incredibile, che difficilmente può essere raccontata con le parole giuste, ogni momento qui è prezioso.
Conoscendo Nicola e avendo avuto l'opportunità di ascoltare la descrizione del suo progetto ho pianificato il mio viaggio per circa due anni, svolgere un periodo di volontario portando un programma di educazione ambientale ha subito entusiasmato Nicola, ho deciso di organizzare una raccolta fondi.
Viva la Vida opera in Cambogia, nella cittá di Kampong Cham, dal 2017. Inizia collaborando con l'Orfanotrofio di cittá, dapprima fornendo beni di prima necessità, poi realizzando e donando un campo da calcio e piú tardi avviando lo svolgimento di lezioni di inglese, informatica e geografia. Per continuare il lavoro in modo piú stabile, l'associazione costruisce dopo un anno la sua base operativa, il Centro Culturale Viva la Vida, nel villaggio di Phum Thmey, a 12 km dalla città di Kampong Cham. In Cambogia non esiste né l'obbligo di istruzione né i servizi sociali, per cui nel villaggio, così come in molti altri posti del paese, bambini e ragazzi vivono in condizioni economiche e familiari disagiate e vengono costretti dai genitori a lavorare per pochi soldi invece che andare a scuola. Nel Centro Culturale Viva la Vida, sin da subito, bambini e ragazzi del villaggio hanno la possibilitá di incontrarsi, giocare, formarsi, divertirsi e fare sport.
Scuole e attivitá
- Orfanotrofio, Kampong Cham: l'Orfanotrofio è un luogo dove ogni volta che si va ci sono sempre bambini impegnati in qualche attività, nello sport o nello studio. Con Viva la Vida i bambini, divisi per classi e livelli di conoscenza, svolgono lezioni di inglese, geografia, informatica e cultura generale, oltre agli allenamenti di calcio.
- Knowledge Center, villaggio di Phum Thmey: qui ci sono attività di mattina, pomeriggio e sera. Nel Kindergarden, i piú piccoli svolgono lezioni frontali di inglese basico, attività manuali e di svago negli spazi aperti e insegnamenti di educazione all'igiene. Per i piú grandi, si svolgono lezioni di inglese, di geografia, di scienza, oltre a workshop didattico-pratici dedicati al riuso e riciclaggio dei rifiuti.
- On My Way, Kampong Cham: sede di DNG, casa famiglia, casa dei volontari e centro di formazione, On My Way un posto libero dove si svolgono costantemente corsi di formazione che danno a ragazzi e ragazze la possibilitá di acquisire le capacità per entrare nel mondo del lavoro in diversi ambiti: istruzione, turismo e accoglienza, ristorazione, educazione ambientale e tanto altro. Mentre si seguono i più piccoli in un percorso continuativo di crescita e apprendimento, si formano i più grandi affinché si avvicinino al mondo del lavoro con libertà e consapevolezza.
- Sart Koh Samraong: in questa isola rurale nel Mekong, Viva la Vida ha costruito e inaugurato nell'agosto 2023 una scuola, tutta costruita in bamboo e altri materiali naturali, con due aule-laboratorio, un locale per i servizi igienici, un porticato per le attività all'aperto protetti dal sole, un campo da calcio e uno da volleyball. Circa 50 bambini svolgono qui lezioni frontali di inglese, attività di sport e danza tradizionale, workshop sul riciclaggio creativo della plastica e lezioni di educazione e sensibilizzazione ambientale.
Garantire la stabilitá e la continuità delle attivitá descritte è una prioritá per Viva la Vida.
Per farlo c'è bisogno costante di fondi per gli stipendi dei ragazzi khmer coinvolti nell'insegnamento e per l'acquisto del materiale per le attivitá didattiche e manuali. Dal primo giorno l'esperienza è stata straordinaria, nonostante la stanchezza a fine giornata dovuta dai programmi intensi e dall'impegno costante di valorizzare ogni minuto, la notte facevo fatica a prendere sonno perché le emozioni da assimilare erano infinite. Conoscendo Nicola sapevo che aveva creato qualcosa di magico, ma vedendolo con i miei occhi ho deciso dal primo giorno, che questa prima raccolta fondi che avevo creato per sostenerli era solo l'inizio, in futuro avrei cercato di fare di più, voglio cercare di sostenerli con una rendita annuale con la quale possano progettare.
2 giorni e una notte, circa 30 km e una immensità di emozioni nella giungla del Parco Nazionale di Virachey, Cambogia. Si trova in una delle aree più isolate del paese, in una giungla in parte inesplorata ad altitudini che variano tra i 400 e i 1500 metri sul livello del mare.
Il Parco Nazionale Namtok Chet Sao Noi in Thailandia comprende lussureggianti montagne della giungla con valli, scogliere, praterie e cascate. Ho fatto rafting sul fiume Ra, che taglia in due la lussureggiante giungla thailandese, camminando tra le sue acque ho trovato stupende cascate e visitato l'eccezionale Monkey Cave.
Ho attraversato il parco nazionale Ao Phang Nga, situato nel Mare delle Andamane, nel sud della Thailandia. Scoprendo le grotte calcaree e le lagune dei siti naturali e geologici della baia di Phang Nga a bordo del kayak. Passando tra le nicchie nascoste all'interno delle grotte, popolate da macachi, veggenti d'acqua, martin pescatori, sciatori di mare, garzette, aquile di mare e nibbi bramini. Al calar del sole, ho continuato l'avventura in kayak per assistere a uno spettacolo di luci naturali e spirituali, con tanto di lucciole e plancton bio-luminescente. La fosforescenza diffusa del mare è dovuta al plancton. I microrganismi animali e vegetali che compongono il plancton emettono luce se vengono in qualche modo stimolati.
“Similan” vuol dire nove e si riferisce alle nove isole che sono allineate da nord a sud a circa 60 km dalla terraferma. L'acqua limpidissima dell'Oceano Indiano bagna queste isolette di granito e dona loro le più belle spiagge ed attrazioni sottomarine della Thailandia. L'ambiente marino è ben protetto dal parco nazionale: la grande varietà di fauna marina, Il fascino dei coralli, delle alcionarie e delle gorgonie a ventaglio rende l'area uno tra i 10 siti di immersione più belli al mondo. Le isole sono nove, ma l'accesso è interdetto alle n° 1,2 e 3 per via delle tartarughe che vi depongono le uova. Gli squali leopardo, insieme a tartarughe e banchi di pesci tropicali, hanno costruito la loro casa tra gli anfratti di queste splendide barriere.
La mattina del 5 giugno 2019 sono partito da Oviedo per il cammino primitivo, circa 500 km 12 giorni immerso nei boschi spagnoli per arrivare a Finisterre, un luogo incantato che per molto tempo è stato considerato la fine del mondo conosciuto.
Non fatelo, non partite, non fatelo mai!
I giorni precedenti alla partenza erano scanditi sempre e solo dalle solite domande:
“Ti sei allenato?”
“Per le vesciche?”
“Hai provato le scarpe?”
“Hai tutto per disinfettare e medicare?”
“Sei pronto a soffrire dai dolori?”
Si, ero allenato.
Si, le scarpe le avevo già testate.
Si, avevo una cassetta del pronto soccorso invidiabile.
No, nessuno credo sia pronto ai dolori.
Il tuo corpo sembra quasi coglionarti ogni giorno. Ti svegli con le gambe dure, cammini che sembri fatto di legno. Nella tua pausa pranzo terrai le tortillas con una mano e con l'altra ti massaggerai ginocchia e caviglie. Ma non ti preoccupare, entro sera arriverà qualche acciacco alle spalle cosi, per non far sentire soli i primi dolori.
Passeranno i primi 3-4 giorni e conoscerai parti del tuo corpo che nemmeno tu sapevi di avere. La cosa più strana, in realtà, è che prima di partire, tra tutte le letture, le chiacchiere e i confronti, nessuno ti avviserà mai di altri dolori. Nessuno ti dirà mai che odierai le fermate degli autobus, la stazione dei treni, gli aeroporti. Nessuno ti dirà mai che gli abbracci più sinceri arriveranno l'attimo prima del gate, del fischio del treno o del tipico rumore della porta del bus che si sta per chiudere.
Di questi 500 km porto con me centinaia di attimi che hanno formato questi miei passi.
Quando cammini per tutti questi km impari a voltarti indietro.
Impari a farlo, e più lo fai più ti piace. Lo fai per vedere i tuoi compagni dove sono.
Lo fai sulla cima di una collina per vedere il sentiero in salita appena affrontato.
Lo fai sul rettilineo per vedere da dov'eri partito.
Lo fai perché capisci che voltarsi indietro è un'enorme auto-pacca sulla spalla, perché quelle distese di km li hai superati tu.
Quando in camera, con degli estranei, fate la “montagnetta delle cose da lavare” sai già che a cena qualcuno dirà un qualcosa che ti si inciderà sulla pelle come un tatuaggio.
Capirai che ascoltare è un libro bellissimo.
E quando dovrai accettare che sta per finire, che mancano tre quattro giorni, che sei agli ultimi chilometri, stai per vedere la prima croce della cattedrale e il suono della cornamusa che ti guida all'arrivo.
Nessuno ti dirà, “vedi? io te l'avevo detto, non lo dovevi fare.”
Beh, quella persona voglio esserlo io, Io ti sto dicendo di No!!
Il cammino non lo devi fare.
Perché se non sei pronto a lasciare andare, se non sei pronto a sorridere e piangere nello stesso giorno o nello stesso momento, sentendoti un emerito cretino, non lo devi fare. Se non sei pronto a sentire giorni che sembreranno mesi per l'intensità di momenti, non lo devi fare. Se non sei pronto ad abbracciare un texano tutto sudato che conosci da pochissimo perché non lo vedi da un giorno e sei preoccupato perché sapevi che i suoi piedi erano in condizioni pessime, non lo devi fare. Perché se pensi di non poter parlare 8 lingue e guardare centinaia di occhi fantastici e colorati, non lo devi fare.
Se pensi che un sorriso in una piazza o su di un autobus non possa darti immensi momenti qualche ora dopo, non lo devi fare.
Perché quando lascerai Santiago per arrivare all'oceano, per toccare il km 0,00, ti cambierà la vita.
Se invece pensi realmente di non essere pronto, fallo!
Se pensi che non sia per te, fallo! Se pensi di non potercela fare, fallo!
Se pensi di aver già tutto e di non aver bisogno di nulla, fallo!
Se senti di dover viaggiare e andartene,
Infilati uno zaino sulle spalle e cammina.
Perché la cosa più bella è capire che abbracciare, ridere, piangere, dormire, mangiare, conoscere, vivere, è la cosa più bella che ognuno di noi possa fare!
È libertà, quella vera, esploderà dentro di te e ti accompagnerà per tutta la vita.
Nel mondo le cose che si possono fare sono pressoché illimitate, più o meno qualsiasi cosa si può comprare.
L'unica cosa che è veramente limitata è il nostro tempo, che non abbiamo neanche idea di quanto possa essere lungo, forse altri 60 anni, forse 5 minuti. È il nostro bene più prezioso.
Nonostante questo continuiamo a svenderlo, barattarlo per cose che non ci servono.
Forse quando siamo lì a venderlo, non dovremmo pensare "quanto prendo all'ora", ma che qual è il giusto prezzo per una ora della mia vita che non tornerà più indietro.
Quando acquistiamo un bene da 1000 e passa euro, dovremmo pensare: questo mi è costato 150 ore di vita che non torneranno più.
Forse l'unico modo per salvarci da questa schiavitù è monetizzare con ciò che ci piace fare, impiegare il tempo in una cosa che ci piace, che fa parte di noi e che magari può essere messa a profitto.
Ed il resto del tempo dedicarlo ai nostri cari e ad altre passioni, perché il tempo non è infinito ed è il nostro bene più prezioso. Tic Tac, Tic Tac.
L'otto novembre 2018 l'avventura parte da Kathmandu, capitale del Nepal, città multicolore, dal meraviglioso artigianato locale, meta ricca di cultura e storia.
L'impatto con questo paese così lontano dalla cultura europea è stato destabilizzante, assistere al Tempio di Pashupatinath alla cremazione dei defunti eseguiti nei riti indù, sentire l'odore della carne che brucia è un ricordo che resta impresso nella mente.
La mattina seguente un volo mozzafiato da Kathmandu a Biratnaghar, immersi tra le grandi cime: il Cho yu, il Sagaramāthā (Everest in Nepalese) e molti altri, ci ha fatto atterrare nel villaggio tropicale di Biratnagar dove ci aspettava il bus con tutta l'attrezzatura (già in viaggio da due giorni, partito da kathmandu), con il quale ci trasferiamo a Basantapur.
Luogo in cui montiamo il primo accampamento sotto le stelle.
Da qui abbiamo organizziamo tutto il cibo e l'attrezzatura in pacchi, che abbiamo trasportato sulle spalle con l'aiuto di portatori nepalesi attraverso le montagne.
Abbiamo camminato tra i 2500 e 3500 metri, per quattro giorni, attraversando le catene montuose del Milke Danda. Scoprendo e ammirando i piccoli villaggi di Chouki, Gurpha Pokhari e Gorjia, che conservano intatta l'autenticità del popolo Nepalese.
Il trekking ci ha fatto godere della vista di grandi montagne come l'Everest il Makalu e Kanchenjunga, tutti 8000 metri le vette più alte del MONDO, scenari che hanno appagato tutta la fatica legata al trasporto dei viveri.
Giunti a Dobhan, ci siamo accampati lungo le rive del Tamur e dopo esserci organizzati per il trasporto del cibo e dell'attrezzatura, iniziamo la navigazione di uno dei fiumi più grandi al MONDO.
Il Tamur era lì pronto ad accoglierci con la sua acqua cristallina e carica di energia.
Abbiamo avuto 7 giorni per conoscere i suoi segreti; navigando in completa autosufficienza per quasi 180 Km, alternando le grandi rapide ai tratti tranquilli dove ci siamo lasciati semplicemente trasportare dalla corrente.
La vita in fiume è un'avventura meravigliosa. Ci si alza il mattino presto, si prepara una sostanziosa colazione e si smonta il campo. Si carica e si lega accuratamente tutta l'attrezzatura sui gommoni, già organizzata in contenitori e sacche stagne. Un po' di yoga come “riscaldamento” e si inizia la discesa.
Ogni giorno abbiamo trascorso in acqua 5-7 ore.
Ci fermavamo lungo le rive per pranzare e proseguiamo sino a raggiungere le spiagge più belle, dove montavamo il campo per la notte.
Seduti in terra intorno al fuoco, consumavamo delle abbondanti cene chiacchierando sotto le stelle e condividendo le esperienze di vita.
Il viaggio è stato così surreale, che ho iniziato ad assorbire l'esperienza solo un paio di giorni dopo essere tornato a casa, durante tutto il “TRIP” sembrava di vivere un'avventura così forte da risultare come un sogno ad occhi aperti. Giorno dopo giorno ritornato alle mie abitudini, mi sono ritrovato sommerso da riflessioni legate all'esperienza del viaggio, il confronto con questo popolo a cambiato in modo radicale tanti aspetti della mia vita.
"Istintivamente diamo per scontato che l'istinto di sopravvivenza, la paura della morte, debbano dividerci dalla gioia dell'esperienza pura e senza interpretazioni in cui il corpo, la mente, la natura sono una medesima cosa.
Questo deterioramento della nostra visione, questa abdicazione della meraviglia, questo indietreggiare come aragoste preferendo al nuoto libero della vita, la sensazione disperata ed istintiva che la nostra vita scorra senza essere vissuta, tutto questo si riflette in una proliferazione priva di gioia, nell'azione corrosiva del denaro, nel maledetto insozzamento di quella terra, aria e acqua da cui scaturiamo"
Peter Matthiessen, Il leopardo delle nevi.
42 giorni in cui ho percorso 946 km in cammino solitario.
42 giorni di boschi montagne e borghi Calabresi che con la loro magia mi hanno cambiato per sempre.
42 giorni di incontri, alcuni banali altri interessanti e qualcuno prezioso.
42 giorni che mi hanno messo alla prova fisicamente con un zaino di circa 20 kg in un cammino con dislivelli davvero importanti per un totale di:
30140 in salita;
30750 in discesa.
42 giorni nei quali ho lavorato sulla mia forza di volontà, perché la solitudine e la stanchezza sono un mix pauroso, ma la consapevolezza che madre natura alla fine mi avrebbe premiato batte ogni sconforto.
42 giorni per giungere alla riflessione che la vita è un dono prezioso che va custodito con entusiasmo e un pò di follia ogni giorno, così quando arriverà il momento per partire davvero per il più lungo dei viaggi non avremo rimpianti.
Buona vita dal profondo del mio cuore.
Il Cammino di San Nilo è un affascinante viaggio che parte da Torraca, si snoda nel Basso Cilento fino ad arrivare a Palinuro.
In circa 100 km attraversa 11 bellissimi borghi immersi nella natura del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Un pellegrino, lo riconosci, ti dicono. Non sono le scarpe impolverate, lo zaino pieno di tasche, il cappello che ripara dal sole e dai cattivi pensieri, ma dagli occhi, gli occhi esprimono felicità e soddisfazione per le centinaia di chilometri fatti a piedi, raccontando avventure infinite.
Il pellegrinaggio è un avvicinamento lento, ha un tempo di riflessioni di speranze, non solo il raggiungimento della meta.
Il pellegrinaggio ha a che fare con la solitudine, è perdersi per ritrovarsi.
4 giorni di boschi, di coste a piombo sul mare e di vette che tra le nuvole mi permettono di far crescere i miei sogni.
4 giorni per mettermi ancora una volta alla prova, lontano dalla zona di confort per spostare l'asticella dei miei limiti un po' più in là.
Giorni 4 dislivello in salita 4000 mt dislivello in discesa 5300 mt 120 km.